Fantastica semifinale a Roma: la Safina batte Venus Williams in 3 ore e 10 minuti
Dinara Safina conquista la finale degli Internazionali BNL d’Italia, dopo aver sconfitto Venus Williams per 67(3) 63 64, in quello che probabilmente verrà ricordato come uno dei suoi migliori match in carriera, nonché una delle più emozionanti partite del torneo romano.
Ci sarà quindi la rivincita della finale di domenica scorsa a Stoccarda, con Svetlana Kuznetsova di nuovo opposta alla sua connazionale.
La numero 1 del mondo è riuscita a battere per la prima volta in carriera Venus Williams, ma per farlo ci sono volute 3 ore e 10 minuti, in cui ha dovuto dare fondo a tutte le sue energie, fisiche e mentali.
Ma la partenza di Dinara non era stata delle migliori: tesa e fallosa, si era ritrovata sotto di un break già dopo 3 giochi, e in brevissimo tempo stava già inseguendo prima 4-1 e poi 5-2. L’ennesima rimonta della russa, però, riportava la situazione in parità sul 5 pari, poco prima di arrivare al tie-break. Qui era però Venus a risalire in cattedra, chiudendo per 7 punti a 3 un tie break dominato con 5 vincenti e sfruttando forse un’eccessiva passività della Safina.
L’abbrivio del primo set vinto portava la Williams avanti di un break (2-0) anche nel secondo. Ma l’impressione che la russa avesse trovato la chiave per disinnescare il gioco dell’avversaria veniva confermata dal successivo controbreak e, soprattutto, dal probabilmente decisivo settimo game. Sul 3 pari, infatti, Venus otteneva una palla break che non riusciva a convertire, sotto la pressione della Safina: era il preludio di un clamoroso parziale di 11 punti a 1, che consegnava il secondo set alla russa.
La Williams, ormai evidentemente provata, riusciva ad arginare il dilagare della russa, ma solo per poco. Dinara riusciva infatti a strappare il servizio all’avversaria sull’1-1, e lo confermava a zero per portarsi 3-1, dando l’impressione di poter concludere in scioltezza il terzo set. Ma la reazione della statunitense non si faceva attendere, e riusciva a ottenere il contro break con uno straordinario game di risposta sul 3-2, con il pubblico entusiasta dopo 3 lunghissimi scambi di livello straordinario. Era il primo di 4 break consecutivi, che mandavano la Safina a servire per il match sul 5-4. La tensione, che ormai si era impadronita di tutto il centrale, giocava un brutto scherzo alla russa, incapace di mantenere la lucidità nel game più importante della partita. Allo scoccare delle 3 ore di gioco, la numero 1 del mondo concedeva infatti ben 4 palle del 5 pari all’avversaria, commettendo dal 30-15 ben 3 doppi falli in 4 punti. Davvero incredibile la differenza tra la giocatrice decisa e determinata che annullava i break point, con quella contratta e timorosa che sulle innumerevoli parità di quest’ultimo game non riusciva a prendere l’iniziativa su un’avversaria ormai stremata. Ma al secondo match point, cadeva la strenua resistenza di Venus, incapace di tenere in campo un rovescio che atterrava alle spalle di una Safina troppo sfinita per esultare.
Per Dinara, la seconda finale in due settimane, e una vittoria che ha un po’ il sapore della consacrazione, come reale e meritevole numero 1.